La Cantina, la “madre del vino”
Il lavoro costituisce la Tesi di Laurea (Relatore Arch. Maurizio Schembri, Istituto Universitario di Architettura di Venezia) firmata dall’Architetto Edoardo Venturini (ideatore e fondatore di "Cantine fatte ad Arte”), che tra il 1999 e il 2003 ha realizzato uno studio approfondito sull’evoluzione storica e tecnologica della "Cantina" e nello specifico su quindici costruzioni enotecniche della Marca Trevigiana, dove l’attività vitivinicola delle aziende nelle varie epoche, in uno spazio temporale di 1000 anni, ha caratterizzato gli albori storici stessi delle ville rurali venete.
Delle cantine selezionate sono state ricostruite le tecniche costruttive adoperate nel corso dei secoli e analizzati tutti gli aspetti rilevanti: dalla ricerca storica e costruttiva a quella vitivinicola ed enotecnica, cogliendo spunti di prospettazione urbanistica futura, nella consapevolezza che la promozione del mondo vitivinicolo ed enoturistico sia indissolubilmente legato alla valorizzazione delle bellezze dell’arte, dell’architettura, del paesaggio, delle tradizioni e infine, ma non per ultimo, ad un virtuoso e qualitativo marketing del territorio.
Missione prioritaria della tesi è infatti quella di cercare delle soluzioni per riadattare antiche cantine alla contemporaneità e far sì che la storia di queste strutture possa essere tramandata ai posteri, riassegnando loro un posto nel panorama produttivo vitivinicolo.
INDICE
“La Cantina: antica quanto l'umanità”: il primo capitolo racconta l'evoluzione storica delle cantine, ripercorrendo tutte, o quasi, le tappe fondamentali che hanno caratterizzato la storia vitivinicola generale e quella trevigiana in particolare, dalla preistoria sino al debutto del Novecento (il “secolo corto” è affrontato in una seconda parte), attraverso il racconto storico-tipologico-architettonico delle “cantine”.
“Le costruzioni enotecniche”: il secondo capitolo ha il compito di descrivere e portare alla luce le prescrizioni tecniche degli antichi e le pratiche del buon costruire la "madre del vino" (Cit. Giuseppe Mina, 1892).
“Le cantine vinicole del Novecento”: il terzo capitolo analizza come nei primi ottant'anni del ‘900 l'impiantistica enotecnica abbia avuto un balzo tecnologico straordinario e di assoluta rilevanza a tutto discapito degli involucri architettonici esistenti e non (cosa che invece verrà assolutamente spinto, anche troppo, forse, dagli anni '90 in poi), ponendo questi ultimi in una situazione svantaggiata e di enorme disparità rispetto il livello tecnologico.
“Quindici aziende della Marca”: il quarto capitolo si propone di offrire un profilo completo delle 15 cantine prese in esame, al fine di proporre interventi migliorativi di riqualificazione dal punto di vista edilizio e del design degli interni, dell'accoglienza per il turismo del vino, delineare parametri urbanistici di salvaguardia, suggerire mitigazioni dall'impatto ambientale e rispetto paesaggistico, il ripristino delle tradizioni e coltivazioni vitivinicole locali e autoctone.
“Le cantine vinicole francesi”: il quinto capitolo trasferisce l'attenzione verso lo studio di tipologie di strutture enotecniche di altri Paesi europei (in particolare nelle aree viticole francesi del Bordeaux e della Champagne) per individuare dicotomie, similitudini, affinità anche storiche, ma soprattutto architettoniche, tipologiche e costruttive con le nostre situazioni.
“Le riflessioni progettuali”: il sesto capitolo propone idee di indirizzo progettuale, fattibili anche economicamente. Interventi, minimali, che tengono conto delle problematiche e delle situazioni di difficoltà quotidiane in cui operano le 15 cantine, come quelle di carattere edilizio, viabilistico, paesaggistico e di impatto ambientale, o più banalmente per l'individuazione di spazi di gestione e accoglienza dei turisti del vino in visita.
“Le tavole”: le tavole della tesi sono le rappresentazioni grafiche dei capitoli trattati, in cui si raffigura schematicamente e con didascalie il lavoro eseguito. Altre tavole, invece, rappresentano lo stato di fatto delle planimetrie delle cantine in scala reale. Le mappe sono graficamente rappresentate con la tecnica del disegno a mano libera e china, in un connubio tra il bianco e il nero, che le rende elegante strumento grafico-artistico personalizzato per ciascuna azienda.
Relazione introduttiva la cantina storia ambiente e progettoUltime news inserite
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