Ripatransone: NO al metano tra le vigne

Ripatransone: NO al metano tra le vigne


No al metano tra le vigne. L'Associazione Nazionale Città del Vino ha inviato al Ministro per l'Ambiente Gianluca Galletti (e alla Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali, Divisione II Sistemi di Valutazione Ambientale) una lettera con la quale esprime forte preoccupazione in merito al progetto “Perforazione del pozzo esplorativo Il Cancello 1 dir” che interessa il territorio del Comune di Ripatransone, storica Città del Vino in provincia di Ascoli Piceno, che dovrebbe servire da parte della società Appennine Energy a ricercare gas metano e si schiera a fianco del Comune che ha espresso recentemente il suo parere contrario.

Contro il progetto si stanno esprimendo moltissimi cittadini ed è nato anche un "Comitato per la salvaguardia ambientale" che ha inviato nei giorni scorsi al Ministero dell'Ambiente alcune dettagliate osservazioni che illustrano con chiarezza i motivi della contrarietà all'avvio della perforazione: danni evidenti al paesaggio a causa del forte impatto che produrrebbero le escavazioni, inquinamento dell'aria ma anche acustico e rischio di inquinamento delle falde acquifere e, non ultimi per importanza, danni complessivi all'assetto di un territorio che ha nella vocazione vitivinicola ed enoturistica la sua specifica identità.

Nella zona, infatti, operano alcune aziende agricole e vitivinicole particolarmente conosciute sui mercati nazionali e internazionali per i loro prodotti, molte delle quali utilizzano metodi di coltivazione e produzione biologica che appaiono decisamente incompatibili con le possibili perforazioni, rischiando di comprometterne il valore e l'immagine, oltre che la qualità dei prodotti.

L'area del Comune di Ripatransone custodisce un patrimonio ambientale, agricolo e culturale ad alto valore aggiunto anche per la presenza di queste produzioni vitivinicole di grande pregio che potrebbero essere seriamente compromesse nel caso in cui fosse avviata l'attività di perforazione, mettendo a repentaglio una vasta economia che si basa sulle produzioni agricole di qualità e sul turismo enogastronomico, elementi interdipendenti che dipendono in modo inequivocabile dalla qualità ambientale e del paesaggio che l’avvio delle perforazioni potrebbe mettere seriamente in pericolo, con possibili negative ripercussioni anche di carattere occupazionale nel settore.

"Tutto questo appare in forte contraddizione, tra l'altro, con lo spirito che anima la prossima edizione di EXPO 2015 che ha nella qualità del cibo e nel rapporto tra buona alimentazione e ambiente, il suo tema centrale - afferma Pietro Iadanza, presidente dell'Associazione Nazionale Città del Vino - e per questo auspichiamo che il progetto di perforazione sia accantonato e che si proceda invece ad un ulteriore impegno vero la valorizzazione e la promozione delle bellezze ambientali, paesaggistiche, agricole ed enogastronomiche del nostro Paese, considerate giustamente anche dagli indirizzi governativi elementi su cui puntare in futuro per uno sviluppo equilibrato e sostenibile."

Oltre al rischio di inquinamento dell'ambiente, e a rischi per la sicurezza, la preoccupazione del Comune di Ripatransone è anche per l’impatto paesaggistico che le perforazioni potranno avere, tenuto conto che la torre di perforazione alta 52.3 metri (dato di progetto) e il relativo cangtiere, sarà ubicata in prossimità delle mura medievali del centro storico della Città del Vino di origine medievale; si tratta di uno dei paesi marchigiani con una ricchissima storia e importante a livello artistico per i numerosi monumenti, palazzi, chiese, opere d'arte.
Situata a 494 metri s.l.m. gode di un bellissimo panorama e per questo è denominata “Belvedere del Piceno”. Il cantiere si troverebbe a circa 600 metri in linea d'aria dal centro storico e a ridosso di monumenti di interesse storico-artistico.

La zona, come ricordato, è sede di alcune aziende agricole e vitivinicole particolarmente conosciute per i loro ottimi prodotti; vi operano aziende che si sono specializzate nell'agricoltura biologica e molti dei vigneti sarebbero a ridosso del presunto cantiere.
I danni legati all'immagine del paese sarebbero cospicui: sarebbero colpiti il paesaggio, il turismo, le produzioni enogastronomiche, la qualità della vita dei suoi abitanti. Ripatransone è Città dell'Olio, Città del Vino, Città del Sollievo e Bandiera Arancione e per ottenere tali riconoscimenti ha dovuto rispettare vari parametri qualitativi. Molti cittadini si chiedono: come possiamo essere “Città del Sollievo” se subiremo un impatto acustico violento con le perforazioni?  E come si può essere Città dell'Olio o del Vino se gli ulivi e vigne sono a ridosso di un cantiere che emette pesanti quantità di gas di scarico? E come si può essere “Bandiera Arancione” che sottintende, da parte del Comune, la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell'ambiente, la cultura dell'ospitalità, l'accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici. La Bandiera Arancione è uno degli strumenti con il quale il Touring Club garantisce ai turisti qualità e accoglienza e alle località uno strumento di valorizzazione.

Infine, secondo Il Comitato, anche i Paesi limitrofi subiranno una ricaduta negativa. Da sempre le Marche sono caratterizzate dalla bellezza dei luoghi, dalle colline che sembrano dipinte, dal panorama che dai colli volge al mare. La concessione “Santa Maria Goretti” comprende vari paesi (Offida, Cossignano, Colli del Tronto, Monsampolo del Tronto, Castorano, Spinetoli ed Acquaviva Picena), quindi vi è la possibilità che un territorio così di pregio venga irrimediabilmente deturpato.