
Il turismo del vino italiano sconta un pesante gap tra attrattività e competitività; esiste un notevole limite dell'enoturismo italiano nella coesione a livello di sistema; infine, il caso dell'EXPO 2015 è emblematico: da grande opportunità a probabile occasione mancata.
Sono queste le tre maggiori problematiche che emergono dal nuovo Rapporto sul turismo del vino, il dodicesimo della serie, che viene presentato alla Bit di Milano, la borsa internazionale del turismo, e realizzato per conto dell'Associazione Nazionale Città del Vino dal Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali (Management & Information Technology) dell'Università degli Studi di Salerno, diretto dal prof. Giuseppe Festa.
La presentazione dell'anteprima del rapporto del Rapporto sul turismo del Vino è per venerdì 13 febbraio, ore 14:30, presso lo spazio eventi della Regione Marche.
"I diversi punti di forza del turismo del vino in Italia dovrebbero consentire di figurare al primo posto in assoluto a livello mondiale, mentre a livello internazionale, purtroppo, primeggiano altri Paesi, soprattutto quelli di matrice anglosassone come gli USA, l'Australia o la Nuova Zelanda" - afferma il prof. Giuseppe Festa nell'anticipare alcune considerazioni che saranno approfondite durante l'incontro - a dimostrazione che il nostro turismo del vino sconta un'evidente contraddizione tra la sua capacità attrattiva, che resta alta, e la competitività del sistema che invece avrebbe bisogno di una migliore strutturazione".
Esiste, infatti, un notevole limite dell'enoturismo italiano nella coesione a livello di sistema, come il Rapporto evidenzia: organi di governo di natura istituzionale, territoriale e imprenditoriale devono attivarsi con maggior determinazione nell'attuazione di strategie e processi di collaborazione, cooperazione e coopetizione (ossia cooperazione tra concorrenti) per far emergere con migliori risultati il notevole potenziale dell'offerta enoturistica italiana. "Sono evidenti - afferma Paolo Benvenuti, direttore dell'Associazione Nazionale Città del Vino - scollegamenti tra enti ed istituzioni preposte; abbiamo il vizio di camminare da soli quando invece fare squadra dovrebbe essere la strada da seguire".
Il caso dell'EXPO 2015 appare emblematico: per il grande appuntamenti internazionale che sta per partire, il turismo del vino non sembra aver trovato un suo spazio omogeneo con il rischio che la grande opportunità offerta dall'evento milanese rischi di trasformarsi un una occasione mancata, l'ennesima.
"Il palcoscenico offerto dall'EXPO 2015 è una chance troppo ghiotta - afferma ancora Giuseppe Festa - soprattutto perché si tratta di un grande evento focalizzato su alimentazione e nutrizione, temi che stanno alla base del fenomeno enoturistico, ma bisogna prestare attenzione al fatto che l'EXPO di Milano non sia percepito come un unico 'locus' e, soprattutto, paradossalmente, possa diventare uno strumento di valorizzazione, un "ponte", verso altre destinazioni enoturistiche europee."
"Colgo l'occasione - afferma il direttore dell'Associazione Nazionale Città del Vino, Paolo Benvenuti - per l'ospitalità che la Regione Marche ci ha concesso per la presentazione di questa anteprima del Rapporto che sarà poi presentato nella sua stesura definitiva entro il prossimo mese di maggio, in occasione della nostra Convention annuale che si terrà in Piemonte, tra Asti e Novara, che avrà anche una finetsra aperta proprio anche sul EXPO 2015".
